L'intervista della settimana: Valeria Disimino

Da settembre scorso Valeria Disimino è entrata nelle fila della NVA che le ha conferito la guida tecnica come primo allenatore dell'under/14 "Blu". I risultati che la sua formazione sta raggiungendo sono senz'altro positivi e vanno oltre le più rosee aspettative della società. A lei è dedicato il nostro consuleto spazio "interviste".

 

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Domanda: Chi è Valeria?
Valeria è una ragazza di quasi 21 anni, universitaria presso UNIMIB, con il desiderio di trasmettere la sua passione per la pallavolo alle nuove generazioni, proprio come è stato fatto con lei. Testarda, determinata, a volte confusionaria, con tanta voglia di imparare cose nuove e migliorarsi sempre di più. Empatica, che ripone la propria fiducia negli altri e non smette mai di credere nelle loro potenzialità. Valeria è una ragazza ottimista al 99%.

Domanda: Quando, dove e per quali motivi hai iniziato a giocare a pallavolo?
Parto dal motivo principale in quanto il quando e il dove diventano deduttivi… Mia sorella (classe ’93) giocava a pallavolo nella squadra del paese, Pallavolo Gessate. Faceva ancora parte del Minivolley quando mia mamma mi portava a vedere i suoi due allenamenti settimanali e i “super” tornei stagionali che duravano tutto il pomeriggio contro le squadre di paesi vicini come Cassina de Pecchi, Gorgonzola, Trezzano Rosa, Cambiago e anche Cassano d’Adda. Essendo immersa nella pallavolo già da piccolissima, l’allenatrice del Minivolley dell’epoca, aveva chiesto a mia mamma se avevo voglia di iniziare anche io, anticipando l’iscrizione a 5 anni. Così dal settembre successivo, 2002, a neanche compiuti 5 anni, ho iniziato a praticare questo bellissimo sport.

Domanda: Quali sono le tue esperienze sportive da atleta? Che ruolo hai in campo?
In 16 anni pallavolistici, ho cambiato due volte società. Il periodo in cui ho giocato a Gorgonzola, nell’U.S. Argentia, ho avuto la fortuna di allenarmi con diversi tecnici e ragazze più grandi per tante ore alla settimana e, a queste, devo i miei miglioramenti e la mia formazione sportiva. Tornata a Gessate, ho sempre giocato nella categoria stabilita dalla mia età. In seconda superiore, sono stata chiamata a giocare con la Serie D con cui ho concluso la stagione nel giugno 2013. Nella mia carriera, ho girato tutti i ruoli: in under 12 ero una delle “attaccanti-ricevitore” più forti della mia squadra, poi, man mano che la rete si alzava, le mie capacità di salto non erano più determinanti come qualche anno prima, quindi in under 16 sono diventata “libero” e, migliorate le basi del ruolo, ho sempre dato il meglio di me.

Domanda: Attualmente quale campionato stai disputando?
Anche se arrivo da due mesi di stop causa infortunio, attualmente sto disputando il campionato primaverile PGS (categoria Mista) con l’Authentic Volley di Gessate.

Domanda: Per quali motivi hai deciso di intraprendere anche la carriera da allenatore?
La decisione di intraprendere il ruolo dell’allenatore penso che non sia così facile immediata come tante persone credono. Non è un infortunio che ti fa scegliere. È qualcosa che hai dentro e che, prima o poi, si manifesta. L’allenatore è quella figura autoritaria e con capacità di leadership non indifferenti. L’allenatore è come un professore: segue un gruppo di ragazzi/e con l’obiettivo di creare in loro passione per ciò che fanno, di aiutarli a superare i loro limiti lavorando su questi. Le domande che mi ponevo più spesso erano proprio queste: ne sono capace? Sarò mai in grado di farlo? La risposta: “Mettiti in gioco come hai sempre fatto!” e così è stato.

Domanda: Quali sono le tue esperienze in panchina?
Ho iniziato la carriera due anni fa a Gessate con un’under 18 come secondo allenatore, affiancavo Matteo, il ragazzo che mi allenava l’anno prima e che mi ha aiutata a prendere questa decisione. L’anno corrente è il mio primo vero anno come allenatrice, il sogno di una vita: una squadra tutta mia, nel bene e nel male! Inoltre, sto affiancando Santina nel campionato di prima divisione per quanto mi è possibile.

Domanda: Cosa o chi ti ha convinto ad intraprendere la collaborazione tecnica con la New Volley Adda? Conoscevi già l’ambiente?
La scorsa estate ho passato un momento di crisi in cui non riuscivo a capire bene cosa volevo fare come allenatrice. Purtroppo la vecchia società non aveva mai novità per l’anno che sarebbe iniziato qualche mese dopo e quindi mi sentivo persa. A fine luglio, un giorno mi sono trovata una chiamata di Santina e a fine telefonata ero felice come se mi avessero detto che avevo appena vinto al Superenalotto. Ovviamente la New Volley Adda, essendo la squadra più forte della zona già ai tempi in cui ho iniziato a giocare, la conoscevo eccome. Ogni volta che sul calendario delle partite compariva “New Volley Adda” tra le avversarie era una tragedia ahahah!!! Anche se spaventata dall’importante nome, non potevo di certo dire di no!

Domanda: Da chi hai imparato di più nella tua carriera di atleta e, adesso, di allenatore?
Nella carriera da atleta, le allenatrici più importanti in assoluto sono state: Maura Longoni, ha creduto in me fin da subito e mi ha fatto appassionare a questo sport fin da piccola; Alice Galli, führer assoluto ma con capacità di insegnamento magiche ahahah, è stata la mia figura di riferimento nei primi anni di campionato giovanile; Debora Incoli, mi ha dato le basi tecniche per diventare ora il libero che sono. Nella carriera da allenatrice, sto cercando di apprendere il più possibile da Santina, sto imparando tantissimo nonostante riesca a seguirla ancora molto poco.

Domanda: Qual è l’aspetto più difficile del ruolo di allenatore?
Penso che l’aspetto più difficile per un allenatore è creare fiducia nella mente, e soprattutto nel cuore, della propria squadra, di conseguenza viene l’approccio sia con le ragazze che con i genitori.
Domanda: Un allenatore al quale ti ispiri?
Anche da giocatrice non mi sono mai ispirata a qualcuno che non potevo conoscere personalmente. Ora, da allenatrice, sicuramente Santina è il mio punto di riferimento.

Domanda: Come prepari un allenamento e una partita importante?
Prima di arrivare a preparare uno specifico allenamento, programmo sempre i periodi, in base alle avversarie del campionato, ai periodi di “scarico” ecc. Definito l’obiettivo, decido su cosa lavorare di più concentrandomi sulla singola partita del fine settimana. A quel punto penso ad esercizi seguendo una progressione, dall’esercizio più elementare svolto singolarmente alla possibile situazione di gioco. Ovviamente tutto adattato al tipo di lavoro, al numero di presenze e altre condizione.

Domanda: Come smaltisci una sconfitta?
Eheh bella domanda. Sono competitiva al massimo e l’unico modo che ho per smaltire la sconfitta è dormire! Staccare la spina fino a fine giornata, alzarsi il giorno dopo pensando ai punti negativi, sia che la partita sia stata diretta o che sia stata giocata, e ripartire da questi.

Domanda: Come devono essere le atlete della tua formazione ideale?
Aaaaah questa è più difficile di quella prima!!!! Il mio gruppo perfetto è formato da 10 persone che hanno la passione per la pallavolo e che sia disposte a dare il tutto per tutto dimostrando le proprie capacità. Amo le squadre formate da persone empatiche, capaci di non mollare e che sanno adattarsi quando la situazione non va per il meglio. Mi piacciono quelle personalità che, coscienti dei propri limiti, lavorano al 210% pur di dimostrarti che voglio migliorarsi, sempre e ancora di più. Le atlete perfette sono quelle che non mettono e non metteranno mai in dubbio le capacità del proprio allenatore, che sia l’under 12, che sia la Serie A.

Domanda: Quali sono gli obiettivi tuoi e della squadra nel campionato primaverile PGS in corso?
L'obiettivo che mi sono data per questo campionato è arrivare alla fine con ragazze appassionate di questo sport, che senza dubbio l'anno prossimo vorranno continuare il percorso pallavolistico perché il loro cuore vive (anche) di questo. Vorrei arrivare alla fine con 18 ragazze che, ripensando a quest'anno insieme, siano consapevoli che nello sport ci vuole dedizione, costanza e impegno al 100%. Parlando di risultati concreti, nonostante abbia una visione molto competitiva dello sport, devo dire che mi interessano relativamente. Il mio motto dall'inizio dell'anno è stato la frase detta da Gasperini, allenatore dell'Atalanta: "Le medaglie si vincono in allenamento, in gara si vanno solo a ritirare!" e avendo lavorato con questa mentalità da settembre ad oggi, posso dire che qualche bella soddisfazione ce la stiamo portando a casa, come l’inaspettato terzo posto nel girone del campionato invernale ed un attuale, e speriamo continui, secondo posto nel primaverile! Soddisfatta sì ma la strada è ancora lunga!

Domanda: L’anno prossimo sarai ancora con noi alla NVA? Se si, con quali programmi?
L'affetto ricevuto dalle diverse società che ho girato, sia da allenatrice che da giocatrice, penso che non saranno mai paragonabili a quello dimostrato dalla NVA in un solo anno. Finalmente mi sono sentita far parte veramente di una società: dalla fiducia che mi è stata data fin da subito alla voglia di farmi crescere nella mia mansione. Ambiente tranquillo e persone meravigliose nel team tecnico. È mio grande piacere poter collaborare con voi ancora nei prossimi anni anche se per ora i programmi specifici futuri non sono ancora stati confermati.